1920 … un decennio di eleganza.
Il decennio del 1920 è per antonomasia il decennio dell’eleganza, rarefatta, sottile, ammiccante, avvolgente. Tutt’ora, nell’immaginario collettivo, quando si pensa all’eleganza immediatamente si pensa agli anni ’20, alle flapper girls, ai jazz club, all’arte libery, per citare alcuni degli elementi caratterizzanti del periodo. Negli anni ’20 avviene un profondo cambiamento sociale, in particolare per quanto riguarda l’universo femminile e la moda; il grande Poiret libera la donna dal il busto ed inventa la linea vague (ad onda, che cade dritta dal seno, ora chiamato abito sottoveste), i kimono, i modelli con tagli fluidi e morbidi, i pantaloni alla turca, i tessuti lucidi oro e argento. L’abbigliamento si fonde con l’arte, e Poiret disegna i pepli e gli abiti larghi per la danzatrice Isadora Duncan.
Coco Chanel inizia la sua attività, prima come modista, poi come sarta per arrivare ad essere il riferimento di stile di tutte le donne. Nel decennio del 1920 crea il tubino nero con linea scivolata, realizzato in tessuto morbido (originariamente jersey o gabardine), che diventerà il must have del secolo. Chanel realizza una evoluzione e rivoluzione delle stole e dei materiali, abiti in maglia, elementi maschili, bluse con righe alla marinara, gonne a pieghe, linee dritte, semplici sono i suoi elementi caratterizzanti e da allora mai tramontati.
Il fenomeno degli anni ’20 sono le Flapper girls, icone di stile e rivoluzionarie in materia di atteggiamenti e pensiero, ascoltavano jazz, amavano l’arte e ballavano il charleston, fumavano, volevano essere libere e indipendenti. Il loro look, tutt’ora imitatissimo, era caratterizzato da capelli corti a maschietta (primissima volta in assoluto), copricapi con piume e decori, trucco pesante, abiti corti con frange, file e file di perle al collo, scarpe con tacco medio e con cinturino alla caviglia, per poter ballare liberamente e piacevolmente, facendo oscillare le piume e le perle al ritmo di musica.
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